domenica 4 novembre 2012

... ma oggi cosa avevi

...ma oggi cosa avevi, che non riuscivi a staccarti dal letto, che mi hai atteso dietro la porta fino a quando mi sono alzato?...I piccoli sono un po' gelosi di te, ed anch'io... quando parlo di te, di quel tuo modo di stare alla finestra a guardare la pioggia...Mah! Possibile che tu sia solo una gatta? E pensare che non parli neanche...Non parli? E chi lo dice? Tu dici, eccome! Chi non ti capisce può dire che non parli...e poi, sai molto di me, e ti dirò di più: credo che tu sappia leggere, o perlomeno che capisci, fosse solo in gattesca maniera: come si spiega il tempo che passi davanti al computer, e come si spiega che devo abbassarti la coda o spostarti come il carrello di una macchina da scrivere, quando ti piazzi tra me e lo schermo e devo guardare al di sopra delle tue scapole per poter leggere e scrivere? Anche se credo che in questi ultimi casi è fin troppo evidente che lo fai per gelosia, e comunque devo dirti che in qualche modo dobbiamo cominciare a trattenerci, a darci una regolata, anche se i miei sentimenti verso di te non sono cambiati...ad esempio, quando sei in camera da letto,  e devo cambiarmi...mi faresti almeno il favore di fingere di dormire? O devo mettere un paravento?...non sta bene che mi guardi, ecco, e non sta bene che tu te ne vada in giro senza nulla addosso, e scalza, e che non ti lavi i denti, e non ti pettini, e non vai a scuola -perlomeno: non la frequenti-; ecco, tutto questo deve finire, prenditi le tue responsabilità, fai qualcosa, smettila di fissarmi come un gufo, di sgranocchiare i tuoi interminabili croccantini per gatti sterilizzati, impara a cucinarti qualcosa, togliti di mezzo che non vedo il computer, va' via dal letto che lo riempi di peli neri e onnipresenti, piantala di farti le unghie, cercati un gatto, fatti una famiglia, e togliti dalla finestra che non arrivo allo stendibiancheria....e poi comincia a miagolare, di' qualcosa, di' quello che pensi, parla per favore, parla!
Oppure stai zitta, guarda la pioggia con me, come viene giù, silenziosa, lenta, perfetta...

P.S. in casa mi dicono che da ieri Nerina non la smette di miagolare; stamattina, da quando sono tornato dal lavoro, ha smesso. Di sicuro mi ha letto nel pensiero. Forse perché pioveva quasi gentilmente, e avevo modo di seguire le scie di luci riflesse sull'asfalto e nello stesso tempo di riallacciare il discorso con la gatta, e di farle qualche domanda, o meglio di lasciarmi andare a qualche confessione, cose che comunque sono sicuro che lei sa da sempre... Ho voluto puntualizzare che prima di lei ci sono state altre gatte nella mia vita, gatte di cui non ricordo neanche il nome o il colore, gatte che affollavano il cortile del casello delle ferrovie della mia infanzia e giovinezza, lestissime e destre nel cacciare quei serpentelli che chiamavamo 'juriddi' -vallo a sapere cos'erano- che sbucavano dai sassi della massicciata dei binari e che tutti, mia madre in testa, ci esortavano ad evitare perché erano indicibilmente velenosi... Non so nemmeno se val la pena smettere di crederci, alle fole di allora; e poi... non si sa mai, queste madri di un tempo avevano, e un po' ancora conservano -almeno credo- un filo diretto con la magia, la divinità, o quello che è. Ma sarebbe una storia lunga.
Alla gatta ho parlato, senza parole, come sempre, e lei era già dietro la porta ad aspettarmi, al risveglio; so che mi sta dicendo che non le importa delle gatte che l'hanno preceduta: lei non c'era, e quelle altre non ci sono più.
E mo' dove se n'è andata, che comincia a piovere ed abbiamo qualcosa da sognare?! Micia!!!!




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