domenica 14 luglio 2013

Esecizio, forse. (da Catablogario)



Quello che segue è un ''Esercizio, forse'', ma non mi illudo che né io né altri ci credano...Se di esercizio si tratta, bene, è una di quelle cose scritte in meno di un minuto, più o meno come alzarsi un attimo e guardare fuori dalla finestra, sapendo che non c'è nessuno, qualcosa come un sospiro o un respiro coi polmoni a mezz'aria.. nulla di più.
E' una cosa che nasce da nulla, sia scritta per il largo, sia scritta per il lungo. E' un esercizio, ma non mi esercito, non ho nulla da esercitare... Uh, devo ricordarmi di Enrico, di Diego e di Isabella, li ho lasciati di là... vuoi vedere che...
Tu lo hai visto il sole così? Quando sai che deve esserci e non riesci a guardarlo? Lo hai visto quando diventa una bocca gialla alta su una deriva e vorresti trattenerlo con denti, mani, braccia e parlarci come si parla a un gallo o a un cane, o ad un amico strano? Lo hai visto quando ti punge sugli occhi e per un attimo inali  quella  pelle di sale che addosso tanto tempo prima ti è stata amata, baciata, gocciolineata a fiori e labbra? L'hai vista? O la immagini... è la stessa somma di labbra, due o forse due o sempre due...Solo che oggi è il tempo a muoverle, è lento, si schiudono attraverso e con nuovi sentimenti, sono i figli, i cari, i nuovi pensieri, sono le spose mancate e gli altari, sono il giorno che si è spalancato da altre porte... ormai poco manca, la somma è quella di sempre, è il mondo che va avanti, col suo disegno affiorato a stento... sì, ci basti ora un sorriso o una pacca sulla spalla, abbiamo solo scherzato, abbiamo rimandato il difficile, era il di là da venire, oggi siamo oltre, siamo un po' di tessuto di troppo, o una splendida forma rimarcata a forza... siamo siamo, sì, amo, nonostante tutto, non potevo mancare...
Ti risparmio il vuoto che non ti ho detto, solo oggi mi guardo in linea retta.

Tu lo hai visto il sole così?
Quando sai che deve esserci
e non riesci a guardarlo?
Lo hai visto
quando diventa una bocca
gialla alta su una deriva
e vorresti trattenerlo
con denti, mani, braccia
e parlarci
come si parla a un gallo o a un cane,
o ad un amico strano? Lo hai visto
quando ti punge sugli occhi
e per un attimo inali ancora quella pelle
di sale che addosso
tanto tempo prima ti è stata amata baciata
gocciolineata a fiori e labbra?
L'hai vista?
O la immagini...
è la stessa somma di labbra,
due o forse due o sempre due...
Solo che oggi è il tempo a muoverle,
è lento,
si schiudono attraverso e con nuovi sentimenti,
sono i figli, i cari, i nuovi pensieri,
sono le spose mancate e gli altari,
sono il giorno che si è spalancato da altre porte...
ormai poco manca,
la somma è quella di sempre,
è il mondo che va avanti,
col suo disegno affiorato a stento...
sì, ci basti ora un sorriso
o una pacca sulla spalla,
abbiamo solo scherzato,
abbiamo rimandato il difficile,
era il di là da venire,
oggi siamo oltre,
siamo un po' di tessuto di troppo,
o una splendida forma rimarcata a forza...
siamo siamo, sì, amo,
nonostante tutto,
non potevo mancare...
 
Ti risparmio il vuoto che non ti ho detto,
solo oggi mi guardo in linea retta.

13 settembre 2010

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