domenica 4 maggio 2014

Chiamerò il tuo corpo



Chiamerò il tuo corpo
Nella sua estesa intera
Firmamento
O cielo a sera
Con le sue luci a traforarlo
Non ti negherò la visione
Simmetrica
Delle tue spalle
Te le racconterò
Con la forza viva dei ricordi
Sei tu che muovi
E mi condanni
Ad un piacere quasi doloroso
E ancheggi tuo malgrado
Meravigliosamente
Come è nella natura
Desiderabile di donna
Ti limiti al rilascio
Di gocce impenetrabili
Di sudore forte, da bersi con misura
Ti lascio di me l’impronta
Delle dita ovunque
Io passi
Dalla tua pelle ai firmamenti
Agli indicibili
Celesti amplessi
Dove ti amo
Non v’è grandezza che commisuri
Dove siamo
Sono i tuoi occhi
E il cielo che si apre

M’avvolgo
Nelle tue parole
Incredule di tanta quiete
E mi trascina un volo
Senza tempo
Senza paura
Senza nulla
Che non sia stringerti
Come un presente
Come una paura
Potente
Inafferrabile
E già velo.

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