martedì 18 novembre 2014

oggi mi manchi

oggi mi manchi,
mi manchi nell'alterarsi stanco
della tua voce in un telefono malfermo
sono passate già, conoscenze antiche
voci che non si sentivano più, da tempo
a chiedere nel tuo viatico
posto per un saluto ai cari
come facevi tu
cercando un ritaglio nelle valigie di chi partiva
per un ricordo ai figli lontani

spesso, amato e solito, un pezzo di pane
che parlasse di casa
ora si ripresentano, inquieti
i giorni dell'attesa
e nulla ti richiude
c'è sempre quel tuo sorriso tirato dell'ultima ora
quel tuo 'non ho paura', a breve consolazione
oggi che non so più perché già te ne andavi
sin da quando eri d'accordo
- così lasciavi sperare -
su un'altra primavera
un'altra almeno
senza clamori di rondini festanti
e senza un tetto di muschi odorosi
no
ne è rimasto il disegno di una bara
così preciso, al centro di una stanza
e piena della tua salma
di madre onerosa di pensieri
troppe volte a tormento
di questa tua vita
lunga solo d'anni
e breve, troppo, nel cedere al disincanto
anche ora, che da lontano, in qualche modo
il tuo saluto mi ritorna, tacito
e di sola luce, breve.

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