lunedì 30 giugno 2014

Vicente V. Mi aspettavi precisa



Vicente V.
Mi aspettavi precisa
Portata dal primo treno d’ombra
Non dovevo scomodare albe
O ricomporre notti
C’eri già
A precedermi
Col mestiere del sogno
O il chiodo fisso nei pensieri

Una vita torna nel suo letto
Non avrà più tempo
Anche se afferra ai bordi del passato
Con mano ossuta e resistente
Non cado in errore
Resto nell’ombra
Come antico un amore
di te
Perora.


sabato 28 giugno 2014

otra dirección

Sì, mi davano per predestinato, per la scrittura o per qualsiasi altra arte o scienza... non ci ho mai creduto, né ai doni di natura, né nella particolarità delle mie capacità; mi sono accollato una vita qualsiasi, rinunciando consapevolmente - in questo, lo ammetto, sono stato precoce - a 'partecipare' , a vivere in un certo senso, o ad impegnarmi a farlo in cambio di soddisfazioni, di  superamento di tappe o raggiungimento di mete. Forse ho vissuto coi remi in barca, senza risolvermi ad utilizzarli. Sono stato un ignavo, tutto sommato, ho vissuto al risparmio, o al massimo al piccolo trotto. Eppure tanti credevano e credono in me... o mi vogliono troppo bene o si accontentano di poco, oppure entrambe le cose. Ma questa è solo una faccia di me... non so nemmeno se è il lato Jeckyll o il lato Hyde, Cyrano o Candide.. chi lo sa... io, io lo so, sempre. Ma non posso dirlo, perché tutti i personaggi che mi abitano hanno diritto ad una loro vita, come il mio solo io ha diritto ad una vita in tutti questi coinquilini, che meritano in pari misura di vivere o di morire, dipende da come mi gira, e da come gli gira, a loro.
Di loro posso soprattutto dire che come me, e da me, sono nati solo per amare. 
Fine della predestinazione.

otra dirección
si hay
un altro indirizzo
se esiste
un posto per diventare soli
una strada da incrociare
abbreviando il cammino
verso le vie a perdersi
per colori di prato
o strie che siano
bionde di grano
e cerulee di cielo
e profonde, di mari
un viatico di vita, un'altra strada
una linea
quella che di nascosto
ho seguito nelle tue mani
quando asciugavano i silenzi agli occhi
lasciando il posto solo
a sillabe tumide di sogni

habrá otra dirección
la de siempre
ci sarà un altro indirizzo
quello di sempre
quello che precedeva
sconosciuti
i miei passi
che ora più non bastano
a vivere di incertezze
ora che ogni tua parola
ogni tuo gesto
imprime un senso ai desideri
e vado in cerca
di strade
anche brevi
mai tracciate da mano
che accomunino
questo tratto di vita
dove ti sento
e senza fine
in ogni direzione
ti trovo
nel posto per diventare soli.

giovedì 26 giugno 2014

E allora sento



E allora sento
Che di dentro e lontano
In me si accende
Intatto un tramonto
Con la sua volta di cielo
Imponente
Che su uno scoglio acuminato
S’apprende
Fossi l’ultimo perdente
Ti amerei
E non basta
Ad averti interamente
Lo specchio incompleto del cielo
La sua eco nel mare riversa
né rincorrere infinito la salvezza
sfuggente dei cangianti azzurri narciso
non basta
non basta
non basta.

Cosa tiene le mani



Tulio H. Garay
 
Cosa tiene le mani,
Ora sono sole
Come il lato più vicino
Che posso concedermi
ma di un verso solo
Tangibile al tatto
Ché manca
al postutto
il lato in luce della mappa
Quella che t’isola
E fa tesoro

Dove sei,
Ora sono sole
Le mani
E inoperose
Senza il tuo viso
Da rimarcare
In linee
Così lente
Ad abbozzare
Paradisi silenziosi
E improvvisi
di un tuo sguardo
Che sorprenda
Nel mio imprimermi
Più dentro
Di te
Sillabando
Un piacere che informi
Dalle tue labbra
a questo tempo
mio
anfrattuoso di noie

uno spreco, mia amata
questo tempo di gemiti racchiusi
dove ti so
nei miei stessi pensieri
complice
e avida
come ti sento
dei miei stessi desideri.

mercoledì 25 giugno 2014

Mi mancava la tua voce



Vicente Vitale.
 
Mi mancava la tua voce
ora
Ai pensieri mancava
da sempre
Come la luce alle finestre
Che desolate lasciano passare,
Inermi, immagini di cielo
E frammiste
Visioni di sole nero
E assenze che s’addensano
Di te, di un tempo
Di scadenze sempre più severe.

Verrai
Sarà a portarti la voce
A ricomporre un tempo
Di viaggi lievi, e sogni
D’intorno al tuo profilo
Di mete sotto costa
E interminabili carezze
Tu luce
sarai
Alle finestre
Imprescindibile
Col tuo sapore di corolla
a colorare un tempo
limpido di assoli
e voce piena
di te 
nel grembo urgente delle stagioni.
 

martedì 24 giugno 2014

Sólo faltan para vivir



Mateo E. Loma

Sólo faltan para vivir
Mancano soltanto
Per vivere
Le tue mani già vissute ai fianchi
Quelle che regolano
La spinta delle reni
E le labbra a separare
La verità dei corpi
Dal vuoto di confine
dove finisce il tuo profilo
e inizia lo spazio senza senso
che mi stacca dai tuoi seni.

Sólo falta
Para vivir
Solo manca
Per vivere
Un pieno d’aria che conduca
Sinuoso di fiumi
Dove i tuoi occhi iniziano
E si fan pozze
Gravide di luci
E riverberi
Imprevedibili
Successivi
Abbrivi
E quieti
Punti silenziosi
Di ogni ripartenza.

Manca solo per viverti
la vita da vivere
ma intera.




domenica 22 giugno 2014

Non si divide il sogno



Non si divide il sogno
Il sole recente riprende il suo posto
Nell’alto e preciso
È il suo ascendere e antico

Non avrò altro tempo
Migliore di quello che dice
E ripete
Con la sua voce di dentro
Il calore delle tue parole
Delle tue carezze che lente
Han percorso il mio corpo

Non dividere il sogno
Ché sarà sempre
Come un attimo raro
E vero
Nel suo incedere

Gli darai forma
E immagini
A questi sogni che sempre vincono
Sulla memoria e sul tempo

Non dividere altro
Da noi
Che la distanza
Quella,
È già oltre i cancelli
Richiusi
Degli occhi  a contenere cieli.

giovedì 19 giugno 2014

Lentamente si schiude la memoria



Tulio H. Garay

Lentamente si schiude la memoria
È un attimo
E il diaframma si apre e si arrende

Sono dentro la tua immagine
Nel nostro abbandono
Ora che nulla si muove
Sento il respiro che si uniforma
al tuo del dopo l’amore

Il mio gomito ha smesso di premere
E il tuo ventre lo trattiene
Su di sé, non vuole perdere
il calore del mio peso

ti seguo con gli occhi
lungo la linea del mio braccio
su di te disteso a ponte
dal tuo sesso ai seni

ora che mi sei accanto
bianca
e a mani aperte
di sola luce
ti bramo

ti serro forte negli occhi
e la tua immagine comprende
ogni mio dire
ogni desiderio
e lentamente
col tuo risveglio
le mie dita ancora
ti ricamano
poi, nello stretto
il tuo gioco di gambe mi richiama
e ad occhi aperti
t’amo.

mercoledì 18 giugno 2014

In nessun altro elemento

In nessun altro elemento
Amore mio
Mi perdo
Ad occhi aperti
Come dentro di te
Forse nel mare
O nell’aria
Ma si chiudono, gli occhi
Prima che a fiori tu sia

E’ un attimo, angelo mio
E gli occhi
Il mare, l’aria, lo sanno.
Anche il tuo corpo lo sa,
per sempre
e silenzioso mi comprende
mi attende
quando sono
un uomo con sorriso
nella mia gabbia
sebbene agli occhi

solo
si dischiuda.

domenica 15 giugno 2014

sólo quisiera quedarme aquí

sólo quisiera quedarme aquí
vorrei solo restarmene qui
per un attimo dove ti so
ma più dentro
dove il respiro è lento
e sale al tuo petto
a conoscere
di te la frequenza e il battito
come un solo interminabile cuore
afferrato alla tua anima donna
ai tuoi pensieri femmina
e liberarmi nelle tue dita
come un solo silenzio fuggire dal mondo
e portarti alla prima nuvola
sfiorando i cieli con i tuoi capelli bagnati
del durante l'amore
vorrei restarmene dove
per un attimo solo
si annullano ferite e sale
e posso tenerti
stretta tra le ginocchia e la vita
fino a sentire
il mondo che si scioglie ai tuoi confini.

loro ti risponderanno sempre

loro ti risponderanno sempre
gli occhi ai tuoi occhi senza far domande
senza equilibri complicati
di parole e bocche
sapranno come dirti
e cosa prendere
di tanta delicatezza
di tanta distanza
di questa sola certezza
in silenzi d'oro
gli occhi che ti accarezzano sanno
e senza posa passano
il vaglio degli anni dei mesi dei giorni
per essere
preziosi del tuo scrigno
che protegge sguardi.

sabato 14 giugno 2014

sento il cuore di te a sera



sento il cuore di te a sera
come una città che si prepara
ai turbamenti della notte
e stendersi
lungamente
le dita le strade
i riverberi i richiami

sento il tuo cuore di siepe
opporsi al buio che incede
e alle ombre infide,
sento le tue mani
sugli occhi un po’ spaesati
e le tue luci
profondamente accese
nel tuo stradario di pensieri
sul punto esatto dell’alba del ritorno
sento il tuo cuore
ad estrema difesa
e la notte che scivola vuotata del suo peso
quando sarai città a distesa
sulle mie strade innumeri innervandole.

forse meglio una pioggia

forse meglio una pioggia
e che venga giù in fretta
a confondere i bordi
interi
di occhi e marciapiedi
sì, una infinità di fili
che svelli i pensieri fino alle radici
e nasconda agli occhi del mondo
le nudità d'anfratti
dove m'immergo di parole
e in baci
che con te riaffiorano
tra superfici di mare e levità di pioggia
avidi di memorie
e di futuro già protesi in volo.

due vite

due vite
un bacio e basta
poi riparte
il carosello
con le sue guide ferrate
e le immagini
quasi disusate
di un caleidoscopio di storie innominate

sono le piccole giostre sguarnite
e le soglie indifese solo a vedersi
in una vita,
e le labbra
tutto è rimasto intatto
come nel primo sogno
ed ora
cosa manca a toccarci....
forse un granello che sconvolga gli ingranaggi
o un grido d'amore che cancelli
il silenzio e le sue spire
ed una vita
di volpi e code e caroselli
e giri
di giostre controvento.

giovedì 12 giugno 2014

Mateo E. Loma saperti appena

Mateo E. Loma.

saperti appena
come il bianco di un rigo
saperti a fondo
come una pagina intera
e far tesoro del moto
lento ai tuoi seni
e respirarti
come una carezza
lieve di risacca

scrivo poche parole
in un'ansa
tra il cuscino e il tuo corpo
in una infinità di tempo
un attimo
ora che tutto il resto mi appare
chiaro e inutile
e tu
stretta come non mai
dal lato di qua
futura
come la memoria più vera
quella che con te cammina

non ti saprò mai appena
o soltanto
non ti saprò mai fino a fondo
ma solo
interamente
come quando dimentichi
a mare con me la mente...

Mateo E. Loma, tutto il bene del mondo

tutto il bene del mondo ho sognato
spesso attraversandolo
coi tuoi occhi a far forza
a volte, e lo sconto dentro,
mi rimane solo quello che non ho saputo dare
e non c'è computo
non c'è catalogo
punto di partenza o arrivo,
un appiglio
per ripagarti

rimane solo un mare nero
una malia che si stratifica
di quella nostra vita che non è stata
e di quest'altra
senza appartenenze
senza un corrimano
o uno straccio una parvenza di cascami
a brillantarne ottoni di felicità

pure, non ho altro
che un tempo che assottiglia
in strozzature ferree
di te la meraviglia
e stride
come un dolore secco
in tanto cielo ai tuoi occhi
questa stria di nero cupo
che attinge alla mia bocca...

mercoledì 11 giugno 2014

Sera per le tue mani

Sera per le tue mani
Dove sono
Ora
Come un pensiero che non si allenta
E si fa velo di presenze
acuto
Come se fossero le tue dita
A giocare
Da dentro
Nella tua sera
E a proiettare lente
Ombre sopra i muri
Le stesse che fuori
Cercano respiro
E pace
In una notte che senza artigli
tace.

martedì 10 giugno 2014

Vicente V., due a due le parole



Due a due le parole si sono incontrate
Come fanno gli amanti
Corrispondendosi
Due a due i passi si sono incamminati
E incrociati
E le dita moltiplicate
Come se i gesti cercassero l’infinito

Due a due le parole si sono parlate
E le storie sottratte alla storia
E i ricordi liberati dalle scorie e dalla vita

Ogni volta che sono stato libero
Con te
A due a due
Come la donna e l’uomo
Quando finite le parole
non rimane di tanto affanno
Che un unico cuore
Nel tempo
Preciso.

lunedì 9 giugno 2014

scende un silenzio di piccole cose

Mateo E. Loma

scende un silenzio di piccole cose
e gesti primari di importanza
sono i ricordi incamerati
prodighi di futuro
sono la memoria che diventa attesa
e tu che muovi
interminata
una fantasia di gesti
un groviglio che discerno
sottile di linee
eppure precise
nel bandolo
ché ogni parola
ogni gesto
riprende posto
e chiaro è il senso in divenire

mi guardo le mani
incredulo custode del tuo viso
e mi dico è ancora qui
proprio qui
nella distanza tra le dita
il posto al mondo che non stringo
quella tua luce
quel tuo sorriso
nel mio assoluto privilegio
di piccolo uomo di un attimo felice.

domenica 8 giugno 2014

T. H. Garay, después, poi.

T. H. Garay, después, poi.
 
e poi ti poserai
ala ambrata trasparendo
al fianco
tepido e imponente
come lo sono i rifugi
e i luoghi dei corpi,
dopo l'amore
dopo le ambasce di trovarsi
e pronta, a liberarti
nella verità del sogno
a darti, ancora
ma più avvinta, ogni volta, per mano
alle certezze d'amare
così allora, assidua
tra le speranze di farfalla e i battiti
concedi
la nudità dell'anima
come la luce
che agli occhi diffusa di te mi dice.

Tulio H. Garay, deseo, 3.

Tulio H. Garay, deseo, 3.

Con leggerezza di foglia
le tue mani come un sussurro
ad altezza di cuore
e fianchi si posano
avvolgendosi sullo stelo
rosato ed urgente
del desiderio

te quiero, nada más
ti voglio, e nient'altro
può opporsi
ora che la ricerca di te si avvita
ed insinua nei pani senza fine
e torni, nel prepotere turgido
della primavera, ora che si innalza
verso la stagione rorida
delle albe lungamente attese
dopo la notte
di rifugio in rifugio
dove ti attendo
con il tuo nome stretto nella gola
tutto in un gemito
come una vita lungo
come un sollievo
breve.

venerdì 6 giugno 2014

T. H. Garay, En búsqueda, Cercandoti.

T. H. Garay, En búsqueda, Cercandoti.



Rimane il fiore aperto
E ad occhi chiusi
Il seme lento lo raggiunge
Come un sole che entra
E per mano conduce
Pensieri e luce

Petali crespati
Ed occhi schiusi
La spinta meravigliosa
È come un’alba che penetra la notte
Questo profumo di magnolia
Che inebria e sconfina
Nella follia ordinata dei tigli

Penso
Penso alla meraviglia che si reitera
Per questi viali che da indovino
Percorro
Ostinandomi nei silenzi
E cercandoti
In ogni colore che esplode
In ogni forza che vegetale
Dice della terra e del senso che può avere
La vita
L’uomo

Mi fermo
Dove tu sei
Ovunque tu sia
Come questa splendida
Lucida
Rarissima di te follia.


mercoledì 4 giugno 2014

Tulio H. Garay, Deseo, 2.



Tulio H. Garay, Deseo, 2.

La mia voglia d’amare si è spinta
Come una lingua sottile
Il mio ponte di sabbia
Lentamente si scioglierà
nel tuo corpo pronto
Bagnandomi
Come una rugiada senza sosta
In risalire animoso di coste
sulle prime
E ardente, di poi
Di acque e di sabbie
Facendo vortici
Tu voli così
Come un sussurro che da dentro
Agita superfici ed orizzonti
E ti reclini e reclini
Nel tuo desiderio che sorprende
Come una luce nella notte
Imprevedibile e folle.

Ti lascerò le mie mani intere
Come falde di un capanno
A proteggere il tuo stelo
E sarai vento
Sarai sabbia
Sarai nitida
Come il sole dei desideri…

Tulio H. Garay, Deseo.



Tulio H. Garay, Deseo.

Tu cuerpo, mi voz
Más ancha, nunca ajena
Il tuo corpo, la mia voce
Più vasta, mai estranea
Sul tuo grembo, distesa
Ti sovvertono note
Profonde
In un ritmo che è atto d’intesa
Hai alzato gli occhi
Ed insieme ai miei
Ricerchi
Il punto preciso, di umori
Dove i sessi
Ad ondate ci confondono

La tua voce, il mio corpo
come un attimo di immenso
Si appartengono e scambiano
Fino a diventare un disegno mobile
Di pelle ed aria

Cadrò nel tuo abbraccio
Tra le unghie calde
Tra i segni che tracci con cautela
E precisi sui miei fianchi
Quando la tua voce è libera
Nella mia bocca
E vola
Il tuo piacere
Come un corpo di mari
Contenuto a stento tra le dune e i fari…

martedì 3 giugno 2014

Ma solo ali vorrei darti

Ma solo ali vorrei darti
per vedere coi tuoi occhi da più in alto
dove il mio peso cederebbe al tempo
e forse è posto solo per il tuo corpo
agile allo stacco
Vorrei che tu tornassi a volare
come solo certe anime sanno fare
e rimarrei ad ascoltare
il vento che avanza tra le canne
e si sconvolge di gonne a fiori e tra corolle
Sarei ai tuoi occhi folle, forse
come una foglia che non trova terra
e voltolandomi direi la gioia di averti
alta sopra i pensieri
e lontana su questa terra
tu azzurra d'ali
o forse
diafana e a vela
alta sui fondali
dove nessuna mano
ti tocchi
umana che non sappia
la tenerezza,
il volo.

lunedì 2 giugno 2014

Ti sognerò fino in fondo



T. H. Garay
Ti sognerò fino in fondo
E fino a quando
I rami alla finestra
avvolgeranno nell’ombra
gli occhi
E il nostro letto sarà soltanto
Una linea di confine
Un di qua dal mondo
E un di là
Un separè di labbra
E vestimenti
Sparsi nelle stanze
Ti seguirò nel tuo corpo
Lento
Fino al battito estremo
nelle tempie a perdersi
finché di tanto preludio estenuato
di piacere non rimanga
che la luce di te
così interna
ed umana
che guardarti basta
prima che ancora t’abbia
in suo possesso il mio sogno
e di nuovo
tu sia tra le dita avide
e i fianchi
bianca di nuova luce.

domenica 1 giugno 2014

tu come domani

tu come domani
come il tempo nell'anima
come un oggi di attesa
e poi l'amore
esploso
e aperto
come le foglie del fiore
prodigo
di profumi e fortune
venture carezze
e lentezza di baci
e quiete
di sonni gonfi di speranze
con occhi dischiusi
prima che si realizzi
incessante di te il sogno
ché già sei oltre
e non basta a contenerti
nessuna immagine del mondo
nessuna luce
nessuna notte