martedì 30 agosto 2016

Un anno fa...


       Un anno fa, un anno esatto, dove 'esatto' non significa solo 'preciso'...
    Questi figli che hanno il mio stesso vizio, di affezionarsi subito anche alle persone appena incontrate... Per non illudermi, per non soffrirne, mi imponevo consapevolmente di staccarmi, a volte in maniera improvvida, da tanti affetti nascenti. Se fosse allora un bene o un male non saprei dirlo. Di certo, oggi come allora, questa forma di difesa mi dà di che soffrire.

     L'atmosfera del reparto è ovattata, sembra sempre che tutto vada bene, e allora ci inventiamo dei trasferimenti in ospedali di altre città, per quelli che non vediamo da qualche giorno e dei quali mi domandi...

     Mi ritrovo spesso a guardare fuori, e Matteo mi domanda a cosa io stia pensando... E' allora che mi concentro su una gazza, una crepa su un muro di fronte, la targa di una automobile.

     E intanto rivolgo un pensiero a quelli che abbiamo conosciuto e ora si trovano in ospedali di soli prati senza fine.

    Non voglio osservare gazze, crepe, targhe, né, soprattutto, darti le spalle, Matteo, anche perché passa dagli occhi, forse, tutto il meglio che si possa dare...Di sicuro lo dicono, questo meglio che vorrei darti e che non so come si chiama.

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